Nata da un musicista rock e da una coniglietta di Playboy, la cantautrice di Detroit Victoria Reed è cresciuta in una famiglia greca e italiana che credeva tanto nel potere del mistico quanto nel potere della canzone. Circondata dalla musica fin dalla tenera età, iniziò a scrivere le sue canzoni come un modo per superare il tumulto emotivo dell'adolescenza. Quando arrivò il momento del college, si trasferì a Chicago per studiare filosofia, dove aggiunse la chitarra al suo repertorio e iniziò ad autoprodurre registrazioni lo-fi in camera da letto prima di abbandonare un semestre prima della laurea su un invito fortuito a trasferirsi a Brooklyn per registrare il suo primo album in studio.
Da allora ha continuato a far evolvere il suo marchio indie pop dal cuore (e solitamente sognante) attraverso un flusso costante di pubblicazioni piene di sentimento, ottenendo un seguito devoto e costanti elogi nella stampa indie-pop internazionale.
Il suo quarto album in studio, "Gli Amanti", in uscita l'11 ottobre tramite Pom Pom Records, è il diario di un anno e mezzo trascorso alla disperata ricerca di intimità nel moderno clima d'amore. Reed lo ha registrato per più di un mese al Pom Pom Studio di Roma con il produttore Giampaolo Speziale (Malihini, About Wayne) insieme al resto della troupe, un collettivo di talenti indie emergenti nel cuore di una scena pop stravagante e vivace di Roma.
La raccolta di 10 canzoni è contagioso alt-pop al suo meglio, mettendo in primo piano i testi intimi ma inclusivi e la voce seducente di Victoria, tra sfumature rivisitate della nostalgia degli anni '90 e dei primi anni 2000 che vanno da Sheryl Crow e PJ Harvey a MGMT e Sleigh Bells. L'album racconta una serie sincera di storie d'amore dell'era digitale in un modo che a volte è ironico, a volte straziante; l'effetto generale è piacevolmente sincero, con canzoni che rimangono impresse.
"Le canzoni stesse sono nate da tre diverse versioni di un cuore che si spezza attivamente" racconta Victoria. "Eppure è stata senza dubbio la cosa più divertente che abbia mai avuto realizzare, e penso che si veda. Perché alla fine, il mal d'amore è e non è poi così grave. C'era un atteggiamento di libertà creativa nello studio che lasciava spazio a tantissime sorprese. Il tutto era molto imprevisto, ma provenivamo tutti da un insieme simile di punti di riferimento musicali pop di centro-sinistra, quindi il risultato è stato qualcosa di abbastanza puro, con un'onestà e una giocosità a cui sembrava davvero magico attingere".
Il suo singolo Natural Thing, uscito il 23 aprile, si apre con un vivace ritmo di drum machine e qualche sommessa conversazione di sottofondo invita ad avvicinarsi e ad ascoltare con attenzione. Poi entra la voce celestiale, esile e delicata della cantante, che lascia immediatamente affascinati. È proprio una cosa naturale da fare, come dice il titolo della canzone: è naturale innamorarsi e lasciarsi trasportare dal ritmo dei sintetizzatori funky, dalle linee di basso pulsanti e dalle trame ambient suonate dal produttore Giampaolo Speziale, arricchite dalla contagiosa interpretazione vocale di Victoria.
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