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Ursone "Giorni Distratti" - Sogno e mistero


Antonio Ursone, noto come Ursone, è un giovane di trentun anni, originario della Basilicata, che da diversi anni vive a Roma.


Prima di intraprendere il suo percorso da solista ha fatto parte di diverse formazioni musicali, esplorando vari generi e sonorità. La sua prima esperienza significativa nella musica risale all'adolescenza, quando fondò una band punk insieme a un gruppo di amici nella provincia di Potenza. Inizialmente suonava la batteria, ispirato dal sound grezzo e potente dei Nirvana, icone del grunge a cui lui e i suoi compagni guardavano con ammirazione. Si esibivano con felpe oversize Yonk46, scarpe Etnies e un'energia irriverente, determinati a far vibrare qualsiasi cosa emettesse un suono. Il parroco del paese, forse poco affascinato dalle loro performance sfrenate, li soprannominò provocatoriamente "i figli di Satana".


Con il passare del tempo, Ursone ha affinato la sua visione musicale, allontanandosi da quella furia primitiva degli inizi. Il suo ultimo lavoro, intitolato "Povero Scemo che Balla a Tempo", rappresenta un netto distacco da quel passato punk, come lui stesso afferma, per fortuna. Il brano presenta atmosfere molto diverse, più mature e riflessive, frutto di una crescita artistica consapevole. Da questo EP è stato estratto il singolo uscito il 31 agosto Giorni Distratti, con una voce calda e avvolgente, dei bassi che colpiscono e contribuiscono a creare un'atmosfera sognante, misteriosa seppur confortevole e rilassante. Il mix è curato da Fabio Grande, mentre il master è opera di Filippo Trappolone, conferendo al lavoro un suono ben definito e professionale.


Tra le influenze dell'artista si annoverano artisti contemporanei di spessore come The Smile, Mac DeMarco, Alex G e King Krule, che hanno contribuito a plasmare l'identità musicale di questo EP. Tuttavia, tiene a precisare che il progetto non ha uno scopo ben definito o ambizioni particolari; si tratta più di una creazione istintiva, una raccolta di suoni e testi che riflettono semplicemente il suo presente.


Guardando al futuro, Ursone immagina di orientarsi verso una direzione più ironica, cercando di creare un contrasto interessante tra la musica e i testi. L'idea di una dicotomia tra la leggerezza sonora e un contenuto lirico più complesso lo intriga particolarmente. Ma al di là di qualsiasi obiettivo concreto, la sua speranza più sincera è che la musica continui a fargli compagnia, così come ha sempre fatto durante tutta la sua vita.



 



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