Simone Cicconi è un artista poliedrico originario delle Marche, che ha fatto della musica e del suono il centro della sua vita. Sempre in movimento, ha vissuto in diversi paesi europei, tra cui Spagna, Francia e Regno Unito, dove attualmente risiede, arricchendo il suo approccio creativo.
La sua formazione musicale inizia precocemente: a soli sette anni si avvicina al pianoforte, mentre a sedici scopre la musica elettronica, ampliando il suo orizzonte sonoro. Nel 2001, in Francia avvia un piccolo studio di registrazione dedicandosi al sound design e alla composizione di colonne sonore per videogiochi.
Parallelamente porta avanti la sua carriera da musicista, caratterizzata da una fusione di generi che spaziano dal rock al pop, dall'elettronica alla musica sinfonica e al jazz. Questa versatilità lo ha portato a collaborare con artisti di rilievo sia italiani che internazionali, condividendo il palco con nomi come Jennifer Batten (storica chitarrista di Michael Jackson) nel tour europeo del 2014 e i Lacuna Coil nel 2015.
La critica ha elogiato la sua originalità e creatività, descrivendolo come "strepitoso, straripante, sovrabbondante, capace di riflettere come uno specchio tutta la dirompente creatività e istrionica originalità di un artista vero".
Ad oggi ha pubblicato tre album da solista, e il suo ultimo brano, Cheoraè, fonde sonorità elettroniche cupe e pulsanti con chitarre distorte e potenti, e il ritmo incalzante e ipnotico crea un'atmosfera oscura e magnetica. Il risultato è un mix avvincente tra rock alternativo italiano e industrial metal americano, con una produzione densa di effetti e un'estetica futuristica e decadente.
Particolarmente interessante il testo, che trasmette un forte senso di alienazione e disorientamento di fronte a una società che si autoproclama esperta di tutto. Con un tono sarcastico e provocatorio, critica il bisogno compulsivo di dimostrare conoscenza e superiorità su ogni argomento, enfatizzando il caos dell'informazione moderna e il dilagare dell'opinionismo. Il ritornello ossessivo è un simbolo di estraneità e rifiuto verso questa frenesia onnisciente.
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