Nata alla periferia di Los Angeles, Halo Kitsch ha scoperto presto la sua passione per la musica, e il pianoforte è diventato il suo primo amore e il suo santuario per la scrittura di canzoni. Questo rifugio artistico è diventato più pronunciato durante gli anni del college, soprattutto nel mezzo di battaglie personali contro la depressione e la dipendenza. Nonostante abbia abbandonato gli studi al terzo anno, la spinta di Halo è rimasta imperterrita. Ha destreggiato tra molteplici lavori, finanziando instancabilmente le sue sessioni in studio e perfezionando la sua arte. Questa dedizione ha portato ad una fruttuosa collaborazione con il produttore Ben Zelico, dando vita a un vasto catalogo di canzoni.
Halo incarna lo spirito del rock degli anni '90, modellando meticolosamente la sua arte e lasciando il pubblico incantato dalla sua energia pura e dal suo accattivante personaggio sul palco. Spinta dagli echi delle sue umili origini e dalla forte influenza delle leggende dell'indie rock, sta facendo scalpore nella vibrante scena musicale di Los Angeles. Ha affrontato questi successi tra sfide, come il suo viaggio verso la sobrietà e le complessità dell'industria musicale.
Nel suo nuovo singolo I Was a Virgin (on drugs) Halo è arrabbiata, impavida e provocatoria e esemplifica la sua evoluzione artistica e l'incrollabile potere femminile. Si tratta di un pezzo profondamente personale e coraggioso, scritto dalla stessa Halo e prodotto e ingegnerizzato da Ben Zelico. È una storia inquietante su un ragazzo che ha quasi rovinato una ragazza; la traccia violenta urla rabbia, angoscia e rimorso, poiché vede Halo esplorare la sua prima esperienza con la droga e lottare con i suoi sentimenti verso il ragazzo che gliel'ha data.
Spinta da arrangiamenti di chitarra brucianti e pattern di batteria contagiosi, tenuta insieme dalla performance vocale evocativa e penetrante e dal suo modo provocatorio di scrivere canzoni.
Parlando del processo creativo dietro I Was a Virgin (on drugs) e di come è nata la traccia, Halo condivide: "Ricordo di averla portata a Ben, mentre preparavo l'idea. È difficile da spiegare, ma quello che mi ha rispedito sembrava come si sentiva quel primo sballo: un'improvvisa ondata distorta, palpitante, adrenalinica, elettrizzante e, in un certo senso, quasi strana, scomoda. Onestamente ho pensato per un secondo che fosse totalmente pazzesco, ma l'ho adorato. Il risultato finale qui onestamente sembra come se il suono di MGK e Kesha avesse un bambino, e non potrei esserne più ossessionata, voglio assolutamente guidare su questa corsia più spesso".
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