Nata a Los Angeles ma cresciuta ad Austin, Alex McArtor ha unito il suo amore per la musica ed il cinema intorno ai 14 anni. <<Quando ho iniziato a scrivere canzoni, scrivevo sempre con i film in sottofondo>> dice, elencando “Blue Velvet”, “Trainspotting” e “Velvet Goldmine” tra i suoi film preferiti all'epoca.
Il suo singolo “Baby don’t cut your hair for anyone” tratto dall’EP “Welcome to the Wasteland” non si discosta da quello che è il suo “marchio di fabbrica.” Un alternative rock intensamente melodico e sentimentale fatto di paesaggi sonori sognanti a tratti deformanti su cui fluttua la voce suadente della giovanissima artista texana.
La canzone mantiene un tono desolato, ma ciò che rimane alla fine all’orecchio dell’ascoltatore è un ottimistico senso di dolce ribellione.
“Baby don’t cut your hair for anyone” infatti rappresenta una metafora di incoraggiamento a tenere la schiena dritta, ad accettare la propria essenza non curandosi del giudizio altrui, è
un inno ad essere sé stessi senza paura.
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